Enzo Prestileo
AUTORE: Vittorio Sgarbi
Enzo Prestileo è maestro sia nell’esecuzione di figure femminili dal bel nudo modellato, dense di carnalità erotica, ma che mai sconfinano nel pruriginoso, sia di nature morte, che si presentano come oggetti dall’apparenza ambigua. La sensualità di questo artista stende sul nudo il tocco di una specie di amore esclusivo. Al contrario, nella natura morta egli crea una bellezza astratta, trattenuta in una prigione squisitamente geometrica. Nella duplice qualità di questo artista, di essere astratto e terrestre nello stesso tempo, si ritrova il senso di una pittura salda e raffinata, dove le forme e le linee pittoriche rifiutano il colore troppo caldo e gli eccessi cromatici che fanno il verso al vero.
Egli ama i fondi azzurri, i grigi marmorei; i corpi e gli oggetti vivono di contrasti vibranti, dove la luce è a volte trionfante, a volte evocativa di ombre, quelle che si nascondono tra le pieghe di lenzuola bianche o di tovaglie rosse stese su un tavolato. Dietro questo pittore c’è indubbiamente un disegnatore che progetta e calcola i risultati pittorici e tonali. La manualità e la sensibilità di certe sue composizioni emulano i maestri antichi, con il valore aggiunto di una plasticità psicologicamente vicina a noi, ma ambiguamente inafferrabile. I dipinti di Prestileo emanano il fascino di una bellezza dalle suggestioni nascoste, fatta di sensazioni lucenti. Chiuso nel dogma dell’idealizzazione della figura femminile o della natura morta, egli annulla il tempo o piuttosto lo ignora. Per questo artista dipingere soggetti non è solo un dialogare con la storia della pittura del passato attraverso la concretezza dell’immagine, ma anche un modo di affrontare problematiche e trovare soluzioni davanti al cavalletto, su cui opera con una preziosa manualità artigiana, giocando il tutto per tutto per accordare le tonalità, applicare le trasparenze, mantenere le purezze timbriche e, in definitiva, coniugare il fraseggio pittorico con una concezione alta della forma.
Le storie visive concluse entro lo spazio della tela sono il frutto di un fermissimo rigore: le nature morte hanno superfici allusivamente plastiche, il cui costrutto essenziale è illuminato da una luce interna. L’effetto del gioco contrappuntistico e della scrittura sottile, tipica della poetica metafisica, nasconde il confine tra assenza e presenza; così un volto di donna, o il suo corpo, così una conchiglia misteriosa, o un cesto di frutta, pur esteticamente godibili, non rivelano il mistero che si cela sotto l’apparenza della forma.
Ho l’impressione che questi lavori siano soprattutto un pretesto, da parte di Prestileo, per significare e documentare la virtù estetica di qualsiasi tipo di forma, e che esprimano l’evocazione nostalgica di un’arte che si avvale del bel disegno e dei perfetti passaggi tonali, per attuare una galleria di raffigurazioni dedicate al mistero del silenzio. Un mistero che si cristallizza dietro la meditazione sulla sensualità anatomica di una donna, sulla dimensione spaziale di una natura morta, su una tovaglia che si allarga e scende in pieghe armoniose. Allora questo gioco autobiografico, e nello stesso tempo utopico, si trasforma in un momento scenografico magico, una sorta di colpo d’ala liberatorio. Per un attimo si dimenticano i modelli, le figure e gli oggetti provenienti dalla realtà. L’inganno nasce dalla luce, che inventa una nuova realtà fisica e la rende quasi asettica. La fedeltà alla forma diventa così l’unica possibilità di autonomia di fronte alla rovina annunciata e perpetrata dai profeti masochisti, che dichiarano da tempo la morte dell’arte.
Da Le scelte di Sgarbi, Editoriale Giorgio Mondadori
Enzo Prestileo
AUTHOR: Vittorio Sgarbi
Enzo Prestileo is a master both in the execution of a female figure with a beautiful modeled nude, dense with erotic carnality, but never trespassing on the exciting, and of a dead nature, which presents itself as objects with an ambiguous appearance.The sensuality of this artist spreads the touch of a kind of exclusive love of the nude. On the contrary, from dead nature he creates an abstract beauty, held in an exquisitely geometric prison. In the dual quality of this artist, of being abstract and terrestrial at the same time, one finds the sense of a firm and refined painting, where the pictorial forms and lines reject the too warm color and the chromatic excesses that make the verse to the true.
He loves blue backgrounds, brown grays; bodies and objects live in vibrant contrasts, where the light is sometimes triumphant, sometimes evocative of shadows, those that hide between the folds of white sheets or red tablecloths spread on a table.Behind this painter there is undoubtedly a designer who designs and calculates the pictorial and tonal results. The dexterity and sensitivity of certain of his compositions emulate the ancient masters, with the added value of a plasticity which is psychologically close to us, but ambiguously elusive.Prestileo's paintings exude the charm of a beauty with hidden suggestions, made of bright sensations. Closed in the dogma of the idealization of the female figure or dead nature, he cancels time or rather ignores it. For this artist, painting subjects is not only a dialogue with the history of painting of the past through the concreteness of the image, but also a way of facing problems and finding solutions in front of the easel, on which he works with a precious craftsmanship , playing all in all to tune shades, apply transparencies, maintain the timbre purities and, ultimately, combining the pictorial phrasing with a high conception of form.
The visual stories concluded within the space of the canvas are the result of a very rigorous rigor: dead nature have allusively plastic surfaces, whose essential construct is illuminated by an internal light.The effect of counterpoint play and subtle writing, typical of metaphysical poetics, hides the boundary between absence and presence; so a woman's face, or her body, so a mysterious shell, or a basket of fruit, although aesthetically enjoyable, does not reveal the mystery that is hidden under the appearance of form.
I have the impression that these works are above all a pretext, by Prestileo, to signify and document the aesthetic virtue of any type of shape, and that they express the nostalgic evocation of an art that makes use of beautiful design and perfect tonal passages, to implement a gallery of representations dedicated to the mystery of silence.A mystery that crystallizes behind meditation on the anatomical sensuality of a woman, on the spatial dimension of a still life, on a tablecloth that widens and descends in harmonious folds. Then this autobiographical game, and at the same time utopian, turns into a magical scenographic moment, a sort of liberating wing stroke.For a moment we forget the models, figures and objects from reality. Deception arises from light, which invents a new physical reality and makes it almost aseptic. Loyalty to form thus becomes the only possibility of autonomy in the face of the ruin announced and perpetrated by the masochistic prophets, who have long declared the death of art.
From Sgarbi's choices, Editorial Giorgio Mondadori
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